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Il Cirò il nettare degli Dei
Il Cirò, il decantato "nettare degli dei", ha una tradizione enologica millenaria tanto da essere considerato il vino più antico al mondo.
Le sue origini infatti risalgono al periodo della Magna Grecia, quando il vino di Krimisia (odierna Cirò) veniva offerto agli atleti di Crotone come premio per le vittorie riportate ai giochi di Olimpia.
La tradizione enologica inizia in Calabria con gli Enotri, ma trova sviluppo ai tempi delle prime colonizzazioni greche (VIII sec. a.C.).
Krimisia fu infatti colonia achea, che fu sacra ad Apollo Aleo. Sia il tempio che la città sono antecedenti alla fondazione di Crotone, e la tradizione vuole che fossero state fondate dall'Argonauta Filòttete di ritorno dalla guerra di Troia.
In epoca romana il commercio del vino ebbe enorme sviluppo e lo testimoniano le numerose anfore sigillate con tappi recanti il marchio di fabbrica.
L'amore per la vite ed il vino restò immutato per tutto il Medio Evo, nonostante le incursioni saracene, che spinsero la popolazione di Krimisa a rifugiarsi su di un alto colle prospiciente il mare e a fondare la città di Ypscron, che nei secoli muterà il nome in quello di Zirò ed infine Cirò.
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La Gastronomia
La Calabria, offre al turista una cucina semplice, fantasiosa, fatta di combinazioni di sapori, aromi e colori che creano piatti unici. La genuinità di alcuni prodotti come il grano, l'olio, il vino e gli agrumi, che il caldo sole della Calabria matura, caratterizzano la gastronomia della regione, insieme alla lavorazione degli insaccati con l'immancabile peperoncino.
In particolare nella cucina cirotana primeggia il sapore piccante della sardella, preparata con la neonata di alici o sarde (bianchetto), pepe rosso e finocchio selvatico.
L'ottimo pesce azzurro, preparato in mille varianti; sulla tavola, surici fritti si alternano ai pruppi e pipi, alici scattiate, sarde arrostite e pesce spada.
La gastronomia contadina ha lasciato in eredità tante ricette per la preparazione dei dolci tipici natalizi (pitta nchiusa, crustuli, crespelle) e delle conserve sotto olio, in aceto o essiccati al sole (olive, peperoni, pomodori, melanzane).
Tra le specialità pipi e patate fritti, arrosto di capretto, peperonata e melanzane ripiene, oltre alla selvaggina, in particolare il cinghiale, che viene cacciato nel territorio dell'entroterra di Cirò.
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